“I druidi”

In omni Gallia druides honorati sunt atque multas utilitates habent: a bello abesse consuerunt neque tributa pendunt. Militiae vacationem omniumque rerum immunitatem habent. Tantis praemiis excitati, multi iuvenes sua sponte apud eos in disciplinam conveniunt aut a parentibus propinquisque mittuntur. Discipulos,suos animos ad eorum praecepta applicantes, magnum numerum versuum ediscere constat. Itaque annos nonnulli vicenos in disciplina permanent. Druides enim ea sacra litteris mandare recusant ne in vulgus sua disciplina pervulgata sit. In primis animas non interire docent sed, cum eae ex corpore excesserint, ab aliis ad alios mortales transire.Sacerdotes iuvenes virosque hac doctrina maxime ad virtutem excitari putant, cum mortis metum neglegunt. Multa praeterea de sideribus atque eorum motu, de mundi ac terrarum magnitudine, de rerum natura vi ac potestate disputant et iuventuti tradunt. Hodie fama est Gallos religionibus se admodum dedisse.

In tutta la Gallia i druidi sono onorati e hanno molti vantaggi: si tengono lontano dalla guerra e non pagano le tasse. Sono esenti dal servizio militare e hanno l’immunità da tutte le cose. Eccitati da tanti premi, molti giovani di loro spontanea volontà si radunano presso di loro per l’insegnamento o sono mandati dai propri genitori. I discepoli, rivolgendo i loro animi ai loro insegnamenti, imparano un grande numero di poesie a memoria. Perciò rimangono parecchi anni nella formazione. I druidi infatti si oppongono al fatto che sia inoltrata la loro sacra letteratura affinchè non sia divulgata la loro dottrina nel volgo. Insegnano che le anime non muoiono subito ma, quando esse escono dai corpi, passano da quesi corpi a quelli di altri. I sacerdoti pensano di spronare a questa dottrina i giovani e gli uomini con la virtù soprattutto, dimenticano la paura della morte. Soprattutto parlano di molte cose delle stelle e del loro movimento, circa la grandezza del mondo e della terra, delle cose che riguardano la forza e la potenza della natura e la raccontano ai giovani. Oggi è noto che i Galli si dedicassero sopra ogni modo alla religione.