Fabulae, 168 – Danaus (“Il mito delle Danaidi”)

Danaus Beli filius ex pluribus coniugibus quinquaginta filias habuit, totidem filios frater Aegyptus, qui Danaum fratrem et filias eius interficere voluit ut regnum paternum solus obtineret; filiis uxores a fratre poposcit; Danaus re cognita Minerva adiutrice ex Africa Argos profugit; tunc primum dicitur Minerva navem fecisse biproram in qua Danaus profugeret. At Aegyptus ut resciit Danaum profugisse, mittit filios ad persequendum fratrem, et eis praecepit ut aut Danaum interficerent aut ad se non reverterentur. Qui postquam Argos venerunt, oppugnare patruum coeperunt. Danaus ut vidit se eis obsistere non posse, pollicetur eis filias suas uxores ut pugna absisterent. Impetratas sorores patrueles acceperunt uxores, quae patris iussu viros suos interfecerunt. Sola Hypermestra Lynceum servavit. Ob id ceterae dicuntur apud inferos in dolium pertusum aquam ingerere. Hypermestrae et Lynceo fanum factum est.

Danao, figlio di Belo, ebbe da molte mogli cinquanta figlie, e altrettanti figli ebbe suo fratello Egitto, che deliberò di uccidere Danao e le figlie per possedere da solo il regno paterno. Allora chiede al fratello le figlie come spose per i suoi; saputa la cosa, Danao fugge dall’Africa ad Argo grazie al soccorso di Minerva: fu allora infatti che per la prima volta – si dice – Minerva costruì una nave con due prue, sulla quale Danao potesse andarsene. Ma Egitto viene a sapere della fuga di Danao e invia i figli a inseguire il fratello, ordinando loro di uccidere Danao o non tornare mai più. Sbarcati ad Argo, iniziano a combattere lo zio; quando Danao vede che ogni resistenza è inutile, promette le nozze delle figlie in cambio della sospensione della guerra; così i cugini paterni possono sposare le tanto desiderate sorelle. Ma queste, per ordine del padre, uccidono i mariti, con l’eccezione della sola Ipermestra che risparmiò Linceo. Per questa colpa si dice che le altre debbano tra gli Inferi attingere acqua con un orcio forato. In onore di Ipermestra e Linceo fu costruito un santuario.

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