Fabulae, 36 – Deianira

Deianira Oenei filia Herculis uxor cum vidit Iolen virginem captivam eximiae formae esse adductam verita est, ne se coniugio privaret. Itaque memor Nessi praecepti vestem tinctam centauri sanguine, Herculi qui ferret, nomine Licham famulum misit. Inde paulum, quod in terra deciderat et id sol attigit, ardere coepit. Quod Deianira ut vidit, aliter esse ac Nessus dixerat intellexit, et qui revocaret eum, cui vestem dederat, misit. Quam Hercules iam induerat statimque flagrare coepit; qui cum se in flumen coniecisset, ut ardorem extingueret, maior flamma exibat; demere autem cum vellet, viscera sequebantur. Tunc Hercules Licham, qui vestem attulerat, rotatum in mare iaculatus est, qui quo loco cecidit, petra nata est, quae Lichas appellatur. Tunc dicitur Philoctetes Poeantis filius pyram in monte Oetaeo construxisse Herculi, eumque ascendisse immortalitatem. Ob id beneficium Philocteti Hercules arcus et sagittas donavit. Deianira autem ob factum Herculis ipsa se interfecit.

Quando Deianira, figlia di Eneo e moglie di Ercole, vide arrivare prigioniera Iole, che era una fanciulla di straordinaria bellezza, temette che le rubasse il marito; perciò, memore del consiglio di Nesso, inviò a Ercole un servo di nome Lica, perché gli portasse una veste intinta nel sangue del Centauro. Ma poi un poco di quel sangue, che era sgocciolato per terra, toccato dal Sole, prese fuoco. Quando Deianira lo vide, capì che Nesso aveva mentito e mandò un uomo a richiamare il servo al quale aveva dato la veste. Ercole l’aveva però già indossata e aveva subito preso fuoco. Si gettò in un fiume per spegnere le fiamme, ma queste divamparono con maggior ardore; provò a togliersi la veste, ma veniva via anche la carne viva. Allora Ercole afferrò Lica, che gli aveva portato la veste, e dopo averlo fatto roteare lo gettò in mare; nel luogo dove cadde, sorse uno scoglio che è chiamato Lica. Si dice che poi Filottete, figlio di Peante, abbia innalzato una pira per Ercole sul monte Eta e che così quest’ultimo sia asceso all’immortalità. In compenso di questo favore, Ercole donò a Filottete il suo arco e le sue frecce; Deianira, per parte sua, si diede la morte a causa di ciò che era accaduto ad Ercole.