“Un volo di uccelli rivela l’agguato”

Bello Etrusco Aemilius Paulus consul, cum apud oppidum Vetuloniam, in colle positum, exercitum in planitiem demissurus esset, contemplatus procul avium multitudinem citatiore volatu ex silva subito consurrexisse, intellexit aliquid insidiarum illic latere, quod et turbateeaves erant et plures simul evolaverant. Suspicans aves ab hostibus in silva abditis turbatas esse, praemisit exploratores, per quos comperit decem milia Boiorum ibi Romanorum agmini imminere. Tum Aemilius Paulus, missis legionibus, eos circumfudit atque fugavit.

Durante la guerra etrusca il console Emilio Paolo avendo mandato l’esercito nella pianura presso la città di Vetulonia, situata su un colle, osservando da lontano ke una moltitudine di uccelli si era alzata all’improvviso dal bosco con un volo troppo veloce capì che una qualche insidia si nascondeva lì poichè gli uccelli sia erano agitati sia molti erano volati contemporaneamente. Sospettando che gli uccelli fossero stati turbati dai nemici nascosti nel bosco mandò avani gli esploratori per mezzo dei quali venne a sapere che diecimila Boi costituivano un incombente minaccia là per la loro schiera dei Romani allora Emilio Paolo, inviate le legioni, li circondò e li mise in fuga.

Strategemata, I

Lucius Aemilius Paulus consul, bello Etrusco, cum apud oppidum Vetuloniam demissurus esset in aciem exercitum, contemplatus procul avium multitudinem citatiore volatu ex silva consurrexisse, intellexit aliquid illic insidiarum latere, quod et turbatae aves et plures simul evolaverant. Praemissis igitur exploratoribus, comperit decem milia Gallorum Boiorum ibi ad excipiendum Romanorum agmen imminere. Quamobrem alio quam exspectabatur latere misit legiones et sic hostes circumfudit. Caius Duellius consul in portu Syracusarum, in quem temere intraverat, clausus obiecta catena, universos in puppes retulit milites atque ita resupina navigia magna remigantium vi concitavit: sic, levatis proris, super catenam processerunt. Qua superata, milites et nautae, rursus progressi, proras presserunt et eorum pondus navibus decursum super catenam dedit.

Durante la guerra contro gli Etruschi, il console Lucio Emilio Paolo – sul punto di disporre l’esercito in ordine di battaglia nei dintorni della cittadina di Vetulonia – avendo scorto da lontano uno stormo di uccelli levarsi in volo piuttosto rapido da un boschetto – intuì che in quella zona si nascondeva un’imboscata, dato che gli uccelli si erano alzati in volo spaventati, a centinaia, e tutti in una volta. Inviati, allora, degli esploratori in avanscoperta, scoprì (che) lì (si nascondevano) 10mila Galli Boi, pronti a balzare di sorpresa sull’esercito romano. Ragion per cui, diresse le legioni in un punto diverso da quello che ci si aspettava, in modo da accerchiare il nemico. Il console Caio Duellio, (rimasto) intrappolato (con la sua flotta) nel porto di Siracusa – nel quale sconsideratamente era entrato – per via di una catena che gli ostruiva il passaggio, fece assembrare l’intera ciurma a poppa: appena le navi s’impennarono, spronò i rematori a remare a tutta forza. In questo modo, con le prue sollevate, le navi passarono al di sopra della catena. Appena superatola (con la prua), i soldati e i marinai, tornati ai loro posti, spostarono il peso a prua: il loro peso, permise alle navi di “scivolare” sulla catena.