Haruspices magis vatum quam sacerdotum genus fuerunt, qui Romae senatus iussu aut consulum, victimarum exta inspiciebant, et, praesertim iecoris et cordis observatione, aut futura praedicebant aut prodigia et omina procurabant. Haruspicinam artem ab Etruscis Romani sumpserunt et per multos annos haruspices ab Etruria arcesserunt. Horum officium erat etiam fulmina sepelire; res enim tactas fulmine terra obruebant, spatiumque, in quod fulmen inciderat, puteali saepiebant. Tamen non omnes haruspicinae credebant; alii eam iudicabant summam stultitiam.
Gli aruspici erano una specie di indovini piuttosto che di sacerdoti, che a Roma per ordine del Senato o dei consoli, esaminavano le interiora delle vittime e, soprattutto con l’osservazione del fegato e del cuore, o predicevano il futuro o facevano previsioni e presagi. I Romani ereditarono l’arte degli aruspici dagli etruschi e per molti anni presero gli aruspici dall’Etruria. Era dovere di costoro anche annientare i fulmini; infatti sotterravano con la terra le cose colpite dal fulmine e circondavano di petali la superficie dove il fulmine si era abbattuto. Tuttavia non tutti avevano fiducia nell’arte degli aruspici; altri la giudicavano un’enorme sciocchezza.