“Augusto e Mecenate”

Maecenas eques Romanus fuit Augusti amicus cuius animum ardentem ac mobilem saepe ad bonum opportune et callide flexit. Interdum principem etiam a malis consiliis devocavit. Olim Augustus cum in tribunali ut iudex sederet multos homines capitis damnavit. Maecenas re cognita ad tribunal accurrit et ad imperatorem appropinquare temptavit sed frustra cum permagnus populi concursus esset. Itaque imperavit ut tabella sibi ferretur ubi haec verba calamo exaravit:”Surge tandem carnifex!” tabellam obsignavit et effecit ut Augusto traderetur. Augustus cum tabellam legit statim ius dicere cessavit ac neminem capitis amplius damnavit.

Mecenate, cavaliere romano, fu amico di Augusto, il cui, animo ardente e nobile spesso lo volse opportunamente e astutamente verso il bene. Talvolta richiamò l’imperatore anche dai cattivi consigli. Una volta Augusto mentre sedeva in tribunale come giudice, condannò a morte molti uomini. Mecenate, conosciuta la cosa, corse verso il tribunale e tentò di avvicinarsi verso l’imperatore ma inutilmente, poichè fu attaccato dal popolo. E così ordinò che gli si prendesse una lettera dove scrisse con lo stilo queste parole: “Vieni fuori una buona volta carnefice!”, sigillò la lettera e fece si che fosse consegnata ad Augusto. Augusto, quando lesse la lettera, subito cessò di amministrare la giustizia e non condannò a morte più nessuno.