“Bacco, il dio del vino”

Bacchus seu Dionysus iucundus et beneficus deus erat, magnaque beneficia Graecia praesertim incolis praebebat: rubri enim vini ac flavi frumenti dona Graeciae oppidanis agricolisque a deo concedebantur. Ob dei beneficia a viris feminisque multae hostiae ante Bacchi aras immolatae sunt. Grata deo erant sacrificia ferorum aprorum cornigerorumque hircorum. E Graecia per Aegyptum in Asiam processit, cum parvo numero animosorum virorum et effrenatarum feminarum. Bacchus aurem plaustrum habuit, quod non ab equis sed a maculosis pantheris vehebantur. Viri feminaeque non arma, sed tympana at taedas destringebant. Contra stultos superbosque inimicos cruenta bella a Baccho gesta sunt: munita oppida deus expugnavit adversariosque acerbis poenis multavit. In longinqua quoque Indiae loca pervenit: Indiaeque etiam populis grata dona vini ac frumenti concessit.

Bacco o Dioniso era un dio giocoso e benefico, offriva grandi benefici soprattutto agli abitanti della Grecia: infatti venivano concessi dal dio doni di vino rosso e frumento biondo ai cittadini e agli agricoltori della Grecia. Molte vittime sono state immolate da uomini e donne davanti agli altari di Bacco per i benefici del dio. Al dio erano graditi sacrifici di cinghiali feroci, di animali con le corna e capri. Procedette dalla Grecia attraverso l’Egitto verso l’Asia con un piccolo numero di uomini coraggiosi e donne scatenate. Bacco ebbe un carro d’oro che non era trasportato da cavalli, ma da pantere maculate. Gli uomini e le donne non impugnavano armi, ma tamburi e fiaccole. Le guerre sanguinose erano condotte da Bacco contro i nemici stupidi e superbi: il dio espugnò le città fortificate e punì gli avversari con pene crudeli. Giunse anche nelle terre lontane dell’India: e anche ai popoli dell’India concesse doni graditi di vino e frumento.