“La cornacchia cattiva consigliera”

Contra potentes nullus homo satis munitus est. Si vero maleficus consiliator callidum improbumque consilium potenti praebet, vis et nequitia omne praesidium diruunt. Testudo ab aquila capta est et in altum sublata (est), sed corpus suum testa cornea abdens illaesa manebat. Venit per auras cornix et prope volans aquilae dixit: “Praeda, quam modo rapuisti unguibus tuis, opima est, sed gravi pondere te lassabit. Tamen, si particeps praedae tuae ero, validum consilium tibi dabo”. Aquila confestim partem praedae cornici promisit, quae consilium suum ostendit: “Testudinem ab alto demitte et super scopulum illide: itaque eius duram corticem comminues et facile cibum invenies”. Aquila sine mora cornicis vafris monitis paruit et cum mala adiutrice large dapem divisit. Sic misera testudo, quae naturae munere tuta erat, et robori et calliditati succumbens, tristem mortem oppetivit.

Contro i potenti nessun uomo è munito abbastanza. Se un cattivo consigliere offre un furbo e disonesto consiglio al potente, la forza e la malvagità distruggono ogni presidio. Una tartaruga venne presa da un’aquila e venne portata in alto, ma il suo corpo restava con la sua testa cornea illesa. Venne in aria una cornacchia e volando vicino all’aquila disse: ottima è la preda che hai preso con le tue unghie, ma ti stancherà per il pesante peso. Tuttavia se mi farai partecipe della tua preda, ti darò un valido consiglio. L’aquila subito promise alla cornacchia una parte della preda, perchè gli mostrasse il suo consiglio: lascia dall’alto la tartaruga e spingila sopra lo scoglio: e così romperai facilmente la sua dura corazza e facilmente troverai il cibo. L’aquila senza indugio obbedì agli astuti moniti della cornacchia e divise con la cattiva consigliera il pasto. Così la povera tartaruga, che era sicura dal dono di natura, soccombendo alla forza e alla furbizia, andò triste incontro alla morte.