“La morte di Marco Aurelio”

Imperator Marcus Aurelius, cum bellum gereret cum Marcomannis, Sarmatis Quadisque, gentibus barbaris bellicosisque, imperio Romano admodum infestis, in castris apud Vindobonam gravi morbo oppressus est. Cum vis morbi augeret, filium Commodum advocavit atque monuit ut bellum continuaret ne proditor rei publicae a civibus existimaretur. Sed filius, vir animi turpis ignavique, qui officio incolumitatem suam anteponebat, consilia paterna neglexit. Ad amicos qui deplorabant eius calamitatem, Marcus Aurelius, qui res humanas irridebat atque mortem contemnebat, dixit: «Cur de fortuna mea fletis et non magis de pestilentia et communi periculo cogitatis?». Deinde abstinuit victu potuque, mortem maturare optans. Milites quoque, postquam de imperatoris mala valetudine cognoverant, vehementer dolebant, quia eum unice amaverant. Septimo die, cum morbus ingravesceret, in tabernaculum solum filium admisit, sed statim dimisit, ne eum contagione corrumperet. Cum filium dimisisset, caput operuit et media nocte animam efflavit.

L’imperatore Marco Aurelio, mentre combatteva contro i Marcomanni, i Sarmati e i Quadi, popolazioni barbare e bellicose, molto pericolose per l’impero Romano, nell’accampamento nei pressi di Vindobona venne colpito da una grave malattia. Poiché la violenza del morbo si aggravava, convocò il figlio Commodo e lo incitò a continuare la guerra per non essere considerato dai cittadini un traditore dello Stato. Ma il figlio, uomo dall’indole ignobile e vile, che anteponeva al dovere la propria incolumità, trascurò i consigli paterni. Agli amici che deploravano la sua disgrazia, Marco Aurelio, che irrideva le vicende umane e disdegnava la morte, disse: «Perché piangete per la mia sorte e piuttosto non pensate al contagio e al pericolo comune?». Poi si astenne dal cibo e dalle bevande, desiderando accelerare la morte. Anche i soldati, dopo aver saputo dell’infermità dell’imperatore, erano molto addolorati, perché lo avevano amato straordinariamente. Il settimo giorno, poiché la malattia si aggravava, accolse nella tenda solo il figlio, ma lo congedò subito, per non nuocergli con il contagio. Dopo aver allontanato il figlio, si coprì il capo e morì a mezzanotte.