Olim Syracusis periti nautae vivebant et per multas terras errabant. A fabris scaphae extruebantur et naviculae celeriter undas sulcabant. Nautae et in diurnis et in nocturnis horis navigabant, magno cum animo in altum contendebant. Ad vesperam enim nautae studio astra observant sic cursum diligenter tenebunt. Ex Sicilia multi nautae in Africae oras aut in Greciae emporia procedebant et lucrosam mercaturam faciebant. Aliquando propter ventum in vadum navigium impingebant aut in loco tuto in ancoris consistebant. Piratae maxime nautis inimici erant. In nautarum scaphas impetum saepe faciebant: nautas cibo, aqua, pecunia et armis spoliabant, viros necabant et flammis naviculam penitus delebant. Etiam Syracusarum incolae piratas timebant: saepe a viris familiae divitiaeque armis defendebantur et a matronis pretiosae gemmae in amphoris condebantur.
Un tempo a Siracusa vivevano esperti marinai ed erravano attraverso molte terre. Dai fabbri erano costruiti gli scafi e le piccole navi solcavano velocemente le onde. I marinai navigavano di giorno e di notte e con molto coraggio si spingevano in alto mare. A sera infatti i marinai con impegno osservano le stelle così scrupolosamente che mantengono la rotta. Dalla Sicilia molti marinai si dirigevano verso le imboccature dei porti dell’Africa e verso i mercati della Grecia e facevano lucrosi affari. Talora a causa del vento, le navicelle erano spinte nell’insenatura o in un luogo sicuro e gettavano le ancore. I pirati erano grandissimi nemici dei marinai. Spesso si scagliavano contro gli scafi e rubavano cibo, acqua, denaro ed armi, uccidevano gli uomini e distruggevano interamente la barca con il fuoco. Anche gli abitanti di Siracusa temevano i pirati. Spesso dagli uomini le ricchezze erano difese con le armi e dalle donne le pietre preziose erano nascoste nelle anfore.