Apolloniae in Epiro in monte de terra exit flamma; sub monte in campo sunt lacus aquae pleni; cum manibus plauditur, ab aqua ingentibus bullis pix emanat; Ambraciae Iovis templum est, unde ad inferos descensus est. Sycione in Achaia in foro aedes Apollinis est; in aede sunt posita Amemnonis clipeus et gladius, Ulixis lorica, Teucri sagittae et arcus, Penelopae tela, remi Argonautarum cum gubernaculis. In Caria est fanum Veneris in ora maritima; ibi est lucerna, super candelabrum posita, lucens ad mare sub divo, quae neque vento extinguitur neque pluvia aspergitur. Magnesiae apud Sipylum columnae sunt quattuor; inter columnas est Victoria ferrea pendens sine ullo vinculo, quae ne vehementi vento quidem movetur. Ecbatanis in Media domus est Cyri regis, aedificata lapidibus candidis et nigris, aureis laminis vinctis.
Ad Apollonia in Epiro, in una montagna dalla terra esce il fuoco; sotto il monte, in un campo, ci sono laghi pieni di acqua; quando si battono le mani, dall’acqua vien fuori della pece in molte bolle; ad Ambracia vi è il tempio di Giove, da dove è sceso agli inferi. A Sicione in Acaia nel foro vi è il tempio di Apollo; nel tempio sono custoditi lo scudo e la spada di Agamennone, la corazza di Ulisse, gli archi e le frecce di Teucro, la tela di Penelope, i remi degli Argonauti con i timoni. Nella Caria sulla costa vi è il santuario di Venere; qui vi è una lucerna, messa sopra un candelabro, lucente allo scoperto verso il mare, che non viene spenta né dal vento né è inzuppata dalla pioggia. A Magnesia presso Sifilo vi sono quattro colonne; fra le colonne c’è una Vittoria di ferro pendente senza nessun vincolo, che non è mossa nemmeno dal vento forte. A Ecbatana in Media vi è la casa del re Ciro, edificata con pietre bianche e nere, unite da lamine d’oro.