Pro Roscio Amerino, 64-65 (“Un delitto inspiegabile”)

Non ita multis ante annis aiunt T. Caelium quendam Terracinensem, hominem non obscurum, cum cenatus cubitum in idem conclave cum duobus adulescentibus filiis isset, inventum esse mane iugulatum. Cum neque servus quisquam reperiretur neque liber ad quem ea suspicio pertineret, id aetatis autem duo filii propter cubantes ne sensisse quidem se dicerent, nomina filiorum de parricidio delata sunt. Quid poterat tam esse suspiciosum? Neutrumne sensisse? Ausum autem esse quemquam se in id conclave committere eo potissimum tempore cum ibidem essent duo adulescentes filii qui et sentire et defendere facile possent? Erat porro nemo in quem ea suspicio conveniret.
Tamen, cum planum iudicibus esset factum aperto ostio dormientis eos repertos esse, iudicio absoluti adulescentes et suspicione omni liberati sunt. Nemo enim putabat quemquam esse qui, cum omnia divina atque humana iura scelere nefario polluisset, somnum statim capere potuisset, propterea quod qui tantum facinus commiserunt non modo sine cura quiescere sed ne spirare quidem sine metu possunt.

Si racconta che non molti anni fa un certo Tito Celio di Terracina, un personaggio di un certo rilievo, si coricò dopo cena nella stessa stanza con i suoi due giovani figli e che la mattina dopo fu trovato sgozzato. Poiché non si trovava né uno schiavo né un uomo libero che desse adito a sospetti e poiché i due figli di quell’età, che gli dormivano accanto, dicevano di non essersi accorti di nulla, fu mossa contro di loro un’accusa di parricidio. Che cosa ci poteva essere di altrettanto sospetto? Era mai possibile che nessuno dei due avesse sentito nulla? che qualcuno avesse avuto l’audacia di entrare in quella stanza proprio mentre vi si trovavano i due figli, che sarebbero stati facilmente in grado di accorgersene e di difendere il padre? Inoltre non c’era nessuno su cui si potesse appuntare il sospetto di quell’azione.
Ciononostante, siccome i giudici appurarono che, quando fu aperta la porta, i figli erano stati trovati addormentati, i giovani furono assolti con formula piena. Nessuno infatti pensava che ci fosse qualcuno capace di prender sonno subito dopo aver calpestato ogni diritto umano e divino con un delitto infame; perché chi commette un misfatto così grave non è in grado non solo di riposare tranquillamente, ma nemmeno di respirare senza timori.