“Due illustri ateniesi: II Alcibiade”

Alcibiades, Cliniae filius, Atheniensis fuit. Inter omnes rerum scriptores constat nullum virum fuisse excellentiorem vel in vitiis vel in veirtutibus quam Alcibiadem. Natus in amplissima civitate, summo genere, omnium aetatis suae multo formosissimus, ad omnes res aptus consiliique plenus – namque imperator fuit summus et mari et terra -, tam disertus, ut in primis arte oratoria valeret, quod tanta erat commendatio oris atque orationis, ut nemo resisteret. Cum tempus posceret, laboriosus, patiens, liberalis, splendidus non minus in vita quam victu fuit; affabilis, blandus, temporibus callidissime serviens. Aliquando tamen luxuriosus, dissolutus, libidinosus, intemperans reperiebatur, ita ut omnes viderent in uno homine tantam esse dissimulationem tamque diversam naturam. Educatus est in domo Periclis, eruditus a Scocrate, socerum habuit Hipponicum, ditissimum onminum Graeca lingua loquentium, adeo ut neque plura neque maiora bona cupere posset quam vel natura vel fortuna tribuerat.

Alcibiade, figlio di Clinia, era Ateniese. In questo, pare che la natura abbia tentato di fare le massime prove possibili. Infatti risulta evidente tra tutti quelli che hanno tramandato la sua memoria, che nessuno più di lui è stato eccellente sia nei vizi che nelle virtù. Nato in una grandissima città, di ottima famiglia, era di gran lunga il più bello di tutti nel suo tempo, adattissimo e pieno di saggezza a tutte le cose anche le più difficili (e infatti era un grandissimo comandante sia in mare che in terra); era eloquente tanto da farsi valere tra i primi nel dire, poiché era di un’eloquenza tanto straordinaria che nessuno gli poteva resistere. Quando le circostanze lo richiedevano, era laborioso, paziente, liberale, signorile nella vita pubblica e non meno nella vita privata, era affabile, lusinghiero, poiché si adattava con astuzia alle circostanze. Egli stesso, nello stesso tempo si era svagato e non c’era motivo per cui sopportasse il dolore dell’animo, era considerato sregolato al massimo, dissoluto, capriccioso, così tanto che tutti si meravigliavano che in un solo uomo ci fosse una così grande varietà di costumi ed una tanto diversa natura.