De Bello Gallico, VIII, 47

Ibi cognoscit Commium Atrebatem proelio cum equitatu suo contendisse. Nam cum Antonius in hiberna venisset, civitasque Atrebatum in officio esset, Commius, qui post illam vulnerationem, quam supra commemoravi, semper ad omnes motus paratus suis civibus esse consuesset, ne consilia belli quaerentibus auctor armorum duxque deesset, parente Romanis civitate cum suis equitibus latrociniis se suos que alebat infestisque itineribus commeatus complures, qui comportabantur in hiberna Romanorum, intercipiebat.

Qui lo avvertirono che l’atrebate Commio era venuto a battaglia con la sua cavalleria. Quando Antonio era giunto agli accampamenti invernali, il popolo degli Atrebati era rimasto fedele. Ma Commio, da quando era stato ferito – l’ho ricordato in precedenza – era sempre a disposizione dei suoi concittadini, pronto a ogni sollevazione, perché non mancasse, a chi voleva la guerra, un fomentatore e un capo. Adesso, poiché il suo popolo obbediva ai Romani, Commio viveva di scorrerie con i suoi cavalieri e, infestando le strade, intercettava spesso le colonne di rifornimenti dirette ai quartieri d’inverno dei Romani.