“Fantasmi barbieri”

Est libertus mihi non illitteratus. Cum hoc minor frater eodem lecto quiescebat. Is visus est sibi cernere quendam in toro residentem admoventemque capiti suo cultros atque etiam ex ipso vertice amputantem capillos. Ubi illuxit, ipse circa verticem tonsus, capilli iacentes reperiuntur. Exiguum temporis medium, et rursus simile aliud priori fidem fecit. Puer in paedagogio mixtus pluribus dormiebat: venerunt per fenestras (ita narrat) in tunicis albis duo cubantemque detonderunt et qua venerant recesserunt. Hunc quoque tonsum sparsosque circa capillos dies ostendit.

Ho un liberto, non incolto. Con lui riposava nello stesso letto il fratello minore. A costui parve di vedere una persona seduta sul suo letto, che gli avvicinava alla testa dei rasoi e gli tagliava altresì sul cocuzzolo dei capelli. Quando si fece giorno l’hanno trovato con una tonsura sulla testa e i capelli giacevano per terra. Dopo poco tempo, un nuovo fatto consimile accrebbe fede nel precedente. Un giovane dormiva assieme a molti altri nel reparto dei ragazzi: comparvero attraverso la finestra (così egli racconta) due persone rivestite di bianche tuniche, lo rasarono e donde eran venute se ne andarono. Anche questa volta il giorno mostrò il ragazzo tosato e con i capelli sparsi a terra.