Hoc superbum Scipionis Nasicae responsum memoriae traditum est. Cum res publica annona laboraret, tribunus plebis quidam consules in contionem convocavit et ab iis postulabat ut referrent de frumento emendo et de legatis mittendis ad id negotium explicandum. Cuius rei, quam inutilem putabat, impediendi causa Scipio Nasica loqui orsus est. Obstrepente plebe: “Tacete – inquit – Romani, plus ego quam vos quid rei publicae prosit intellego”. Qua voce audita, omnes, magna reverentia capti, maiorem respectum auctoritatis eius quam suorum alimentorum egerunt.
Questa orgogliosa risposta di Scipione Nasica è tramandata alla memoria. Lavorando la repubblica sulla raccolta del frumento, il tribuno della plebe convocò qualche console in assemblea e a quelli domandò affinché rispondessero sul frumento da comprare e sui legati da mandare a questo lavoro da sbrigare. Scipio Nasica cominciò a parlare con grazia di impedire quella cosa che riteneva inutile. Allora alla plebe che schiamazzava: “Tacete per favore Romani – disse – che cosa sia a favore dello stato ne so più io che voi”. Tutti sentita quella voce, colti da una grande reverenza, porsero maggior rispetto della sua autorità che dei loro alimenti.