In omnibus rebus singulari fuit industria. Nam et agricola sollers et peritus iuris consultus et magnus imperator et probabilis orator et cupidissimus litterarum fuit. Quarum studium etsi senior arripuerat, tamen tantum progressum fecit, ut non facile reperiri possit neque de Graecis neque de Italicis rebus, quod ei fuerit incognitum. Ab adulescentia confecit orationes. Senex historias scribere instituit. Earum sunt libri VII. Primus continet res gestas regum populi Romani; secundus et tertius unde quaeque civitas orta sit Italica; ob quam rem omnes Origines videtur appellasse. In quarto autem bellum Poenicum est primum, in quinto secundum. Atque haec omnia capitulatim sunt dicta. Reliquaque bella pari modo persecutus est usque ad praeturam Servii Galbae, qui diripuit Lusitanos; atque horum bellorum duces non nominavit, sed sine nominibus res notavit. In eisdem exposuit quae in Italia Hispaniisque aut fierent aut viderentur admiranda. In quibus multa industria et diligentia comparent, nulla doctrina. Huius de vita et moribus plura in eo libro persecuti sumus, quem separatim de eo fecimus rogatu T. Pomponii Attici. Quare studiosos Catonis ad illud volumen delegamus.
Fu di eccezionale operosità in tutti campi. Infatti fu sia un abile agricoltore, sia un esperto nel diritto, sia un grande comandante, sia un gradevole oratore, sia un grande amante degli studi letterari. E nonostante avesse intrapreso questi studi piuttosto vecchio, fece tuttavia tali progressi al punto che era difficile trovare un episodio della storia greca o italica che gli fosse sconosciuto. Compose delle orazioni fin dalla giovinezza. Da vecchio si dedicò a scrivere opere di storia. Di queste vi sono sette libri. Il primo contiene le imprese dei re del popolo Romano; il secondo e il terzo da dove ha avuto origine ciascuna città italica: sembra che egli abbia chiamato tutti i libri Origini per questo motivo. Nel quarto libro, poi, si trova la prima guerra punica, nel quinto la seconda. E tutte queste cose sono narrate per sommi capi. Allo stesso modo continuò a raccontare le altre guerre fino alla pretura di Servio Galba, il quale saccheggiò i Lusitani; e non nominò i comandanti di tali guerre, ma registrò gli avvenimenti senza fare nomi. Negli stessi libri raccontò quegli episodi che in Italia e in Spagna erano o sembravano da ammirare. In questi libri traspaiono molto impegno ed attenzione e nessuna erudizione. A proposito della sua vita e dei suoi costumi ho esposto più cose in quel libro che ho composto su di lui su richiesta di T. Pomponio Attico. Per tale motivo rimando gli studiosi di Catone a quel volume.