Hinc iam bellum civile successit exsecrandum et lacrimabile, quo praeter calamitates, quae in proeliis acciderunt, etiam populi Romani fortuna mutata est. Caesar enim rediens ex Gallia victor coepit poscere alterum consulatum atque ita ut sine dubietate aliqua ei deferretur. Contradictum est a Marcello consule, a Bibulo, a Pompeio, a Catone, iussusque dimissis exercitibus ad urbem redire. Propter quam iniuriam ab Arimino, ubi milites congregatos habebat, adversum patriam cum exercitu venit. Consules cum Pompeio senatusque omnis atque universa nobilitas ex urbe fugit et in Graeciam transiit. Apud Epirum, Macedoniam, Achaiam Pompeio duce senatus contra Caesarem bellum paravit.
Dopo iniziò una guerra civile maledetta e deplorevole, con la quale, oltre alle sventure che successero nei combattimenti, anche il destino del popolo romano mutò. Cesare infatti, ritornando dalla Gallia vincitore, iniziò a chiedere un’altro consolato. Fu contraddetto dal console Marcello, da Bibulo, da Pompeo, da Catone e gli fu ordinato di tornare in città dopo aver sciolto gli eserciti. Per questo affronto da Rimini, dove aveva radunato i soldati, mosse verso la sua patria con l’esercito. I consoli, con Pompeo, tutto il senato e tutta la nobiltà fuggì dalla città e si trasferì in Grecia. Presso l’Epiro, la Macedonia e l’Acaia il senato preparò la guerra contro Cesare, con Pompeo come comandante.