Prodigiorum liber, 37 (“Una strana morte”)

P. Elvius eques Romanus a ludis Romanis cum in Apuliam reverteretur, in agro Stellati filia eius virgo equo insidens fulmine icta exanimataque, vestimento deducto in inguinibus, exserta lingua, per inferiores locos ut ignis ad os emicuerit. Responsum infamiam virginibus et equestri ordini portendi, quia equi ornamenta dispersa erant. Tres uno tempore virgines Vestales nobilissimae cum aliquot equitibus Romanis incesti poenas subierunt. Aedes Veneri Verticordiae facta.

Mentre il cavaliere romano Publio Elvio, che era stato ai Ludi Romani, ritornava il Puglia, sua figlia vergine fu colpita e uccisa da un fulmine mentre stava a cavallo: i vestiti erano stati portati via dall’inguine, la bocca era spalancata, come se il fuoco fosse passato attraverso le parti inferiori fino alla bocca. Si interpretò il fatto in questo modo: era stata predetta infamia alle vergini e all’ordine equestre, poiché erano stati dispersi gli ornamenti del cavallo. Nello stesso tempo tre nobilissime vergini Vestali con alcuni cavalieri romani subirono le pene per l’incesto. Fu costruito un tempio a Venere Verticordia.