Carme 54-55-56

54 – Othonis caput oppido est pusillum, et Heri rustice semilauta crura, subtile et leve peditum Libonis, si non omnia, displicere vellem tibi et Sufficio seni recocto… irascere iterum meis iambis inmerentibus, unice imperator.
55 – Oramus, si forte non molestum est, demonstres ubi sint tuae tenebrae. te Campo quaesivimus minore, te in Circo, te in omnibus libellis, te in templo summi Iovis sacrato. in Magni simul ambulatione femellas omnes, amice, prendi, quas vultu vidi tamen sereno. A! vel te, sic ipse flagitabam, “Camerium mihi pessimae puellae. quaedam inquit, nudum reduc… “en hic in roseis latet papillis.” sed te iam ferre Herculi labos est; tanto te in fastu negas, amice. dic nobis ubi sis futurus, ede audacter, committe, crede luci. nunc te lacteolae tenent puellae? si linguam clauso tenes in ore, fructus proicies amoris omnes. verbosa gaudet Venus loquella. vel, si vis, licet obseres palatum, dum vestri sim particeps amoris.
56 – O rem ridiculam, Cato, et iocosam, dignamque auribus et tuo cachinno! ride quidquid amas, Cato, Catullum: res est ridicula et nimis iocosa. deprendi modo pupulum puellae trusantem; hunc ego, si placet Dionae, protelo rigida mea cecidi.

54 – La testa di Ottone è davvero piccolotta, e le gambe di Erio mezzo lavate alla campagnola, sottile e leggera la scoreggi di Libone, se non volessi del tutto spiacere a te ed a Sufficio, vecchio ringalluzzito”¦ arrabbiati ancora per i miei giambi innocenti, generale unico.
55 – Supplichiamo, se per caso non è fastidioso, di mostrare dove sian le tue tane. Te cercammo nel Campominore, te nel Circo, te in tutti i libercoli, te nel tempio consacrato al sommo Giove. Insieme nella passeggiata di Magno presi tutte le femminucce, amico, che però vidi con volto sereno. Ahi! Proprio te io cercavo, “Camerio a me, pessima ragazza. Dice una, nudo cond”¦ “Ecco si nasconde tra queste poppette” Ma ormai sopportarti è una fatica da Ercole; In mezzo a tanta boria ti neghi, amico. Dicci dove hai intenzione di essere, dichiaralo coraggiosamente, esponiti, affidati alla luce. Adesso ti trattengono le ragazze bianche come il latte? Se tieni la lingua in una bocca chiusa, butterai tutti i frutti dell’amore. Venere gioisce d’una parlantina abbondante. Oppure, se vuoi, è lecito serrare il palato, purchè sia partecipe del vostro amore.
56 – Oh cosa ridicola, Catone, e divertente, degna delle (tue) orecchie e della tua risata! Ridi, se un pò mi ami, Catone, di catullo: la cosa è ridicola e troppo divertente. Sorpresi ora un bambolino che perforava una ragazza; io lo, se piace a Diona, senza interruzione col mio durone lo distrussi.